Stop alla Sospensione delle RCA quando non si usano
Di assicurazione auto e moto, la cosiddetta RCA avevamo già parlato in precedenza qui sulle pagine di AutooMag, andando a spiegare, ad esempio, cosa fossero le classi di merito e come esse variassero.
Oggi però riportiamo un’altra notizia: l’Eurocamera ha infatti deciso di dare il semaforo verde allo stop delle sospensioni delle RCA (Responsabilità Civile Automobile, l’assicurazione obbligatoria per circolare su strade pubbliche) anche quando il veicolo è fermo in garage.
Stop alla sospensione dell'Assicurazione Auto: le novità
Gli Stati membri sono dunque invitati, per come funziona la normativa europea, a rivedere le proprie norme nell’ottica di una maggiore protezione dei consumatori. Proprio questa è infatti portata come ragione dall’Aula comunitaria: bisognerà insomma pagare anche per tenere la propria auto ferma in garage, non sarà più possibile sospendere una polizza assicurativa quando non la si utilizza.
Una rivoluzione in negativo che si abbatterà entro due anni sulle tasche degli automobilisti italiani. Infatti dopo l’approvazione del Parlamento Europeo verrà l’adozione formale da parte del Consiglio della UE e la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale dell’Unione: dopo questo ultimo passo, ogni Stato membro ha proprio due anni per adottare le nuove misure, pena il ricorrere in pesanti sanzioni.
La nuova normativa in materia di RC Auto è stata approvata in via definitiva a metà ottobre dal Parlamento Europeo e va a modificare la direttiva 2009/103: l’altra novità sarà che l’obbligo dell’assicurazione per bici elettriche, monopattini elettrici e in generale altri mezzi di micromobilità elettrica sarà lasciato ai singoli paesi facenti parte dell’Unione.
Insomma una stangata che per ora andrà a colpire solo gli appassionati di auto e soprattutto di moto, abituati questi ultimi come sono a sospendere l’assicurazione nei mesi invernali quando il mezzo non viene utilizzato per via delle rigide temperature e scarse condizioni del manto stradale.
Secondo un'analisi effettuata da Facile.it sarà di ben 65€ per sei mesi il risparmio mancato dai motociclisti nel nostro paese, considerando che il premio medio è stato di 194,62 euro nell’ultimo anno. Una batosta importante per gli appassionati di moto: la legge italiana ad oggi prevede infatti l’obbligo di assicurazione soltanto per i veicoli che circolano su strada o sono fermi in aree pubbliche
Attualmente la normativa dà alle compagnie di assicurazione la possibilità di offrire ai propri clienti l’opzione di sospensione della polizza assicurativa stessa per un periodo di tempo limitato (con mezzo fermo in area privata). È confermato ciò che già si temeva fosse nell’aria, e cioè che questa modalità di sospensione non potrà più esistere.
I perché della scelta della UE
Bisogna dire in primo luogo che la volontà dell'Unione Europea non è quella di vessare inutilmente i cittadini, ma anzi quella di fornire loro maggiore protezione e sicurezza. Prendiamo l’esempio del nostro paese: in Italia, come detto poco sopra, non c’è l’obbligo di assicurazione in aree private.
“I veicoli a motore […] non possono essere posti in circolazione su strade di uso pubblico o su aree a queste equiparate se non siano coperti dall’assicurazione per la responsabilità civile verso i terzi”, così recita l’articolo 122 del Codice delle assicurazioni. Il proprietario del mezzo però, in caso di incidente in area privata, risponde personalmente di quanto accaduto, sempre ammesso che disponga delle risorse necessarie: in caso contrario sono grossi guai, per lui e per i danneggiati.
Famiglia in auto
Ecco che interviene il Legislatore Europeo, che vuole che la parte lesa sia sempre coperta in caso di qualsiasi incidente. Non è un caso infatti che tra le nuove misure ce ne sia una che mira a garantire il giusto risarcimento anche in caso di bancarotta della compagnia assicurativa.
Lo scenario che si delinea
Dalla normativa italiana vigente al momento dovrà innanzitutto essere eliminata la limitazione dell’obbligo assicurativo alle sole aree pubbliche o aperte al pubblico: la nuova direttiva dell’Unione Europea lo estende infatti anche alle aree private. Così facendo essa si conforma a tre sentenze della Corte UE, secondo la quale l’oggetto dell’assicurazione è l’«uso del veicolo», inteso come qualsiasi utilizzo conforme alla sua funzione di trasporto.
Non importa quindi, come ribadito più sopra, se esso sia fermo o in movimento, in luogo pubblico o privato. A contare è piuttosto il fatto che esso esista e sia fruibile. E proprio qui giace forse una minima scappatoia, in pieno spirito “fatta la legge, trovato l’inganno”.
Un veicolo che sia fermo per una funzione diversa dal trasporto (per esempio perché utilizzato per generare energia) o mancante di una componente fondamentale per l’utilizzo su strada (ad esempio le ruote o lo sterzo) potrebbe non incorrere nell’obbligo di assicurazione. Certo si tratta di una zona piuttosto grigia e ancora da meglio capire, comunque, stante la presente formulazione della norma, quanto scritto sopra dovrebbe essere fattibile.
La cosa migliore sarebbe ovviamente quella di trovare, da parte delle compagnie assicurative, nuove formule che vadano a calcolare l’uso del veicolo stesso per la copertura RCA e non prevedano la sospensione totale della stessa ma una rimodulazione del pagamento in caso di fermo a lungo.
Un esempio fattibile potrebbe essere il ricorso alle tanto già utilizzate “scatole nere” per stabilire se un veicolo si trova stazionario in un punto per tot tempo, e decidere in base a questo tempo una scontistica. Anche questo è però un terreno difficile e non sappiamo ancora se sarà una strada percorribile.
La mobilità elettrica e i nuovi massimali
Come detto a inizio articolo, la nuova normativa risulta tollerante nei confronti della mobilità elettrica. Non vanno infatti assicurati né i mezzi elettrici che non rientrano nella definizione di veicolo (monopattini, hoverboard, segway, monowheel e simili) né quelli che vi rientrano ma non sono mossi esclusivamente da una forza meccanica (come le biciclette elettriche, che di base si muovono grazie ai muscoli). Tuttavia, i singoli Stati potranno intervenire in materia, e l’Italia ci sta già lavorando.
Più interessanti, anche se di ridotto impatto nel Bel Paese dove già essi erano alti, è l’aumento dei massimali. Per i danni alle persone, le polizze dovranno garantire come minimo un totale di 6.450.000 euro per sinistro, indipendentemente dal numero delle persone lese o di 1.300.000 euro per persona lesa.
Ricordiamo che il massimale attuale in Italia è di 6.070.000 euro, elevati a 30.000.000 se è coinvolto un autobus. Per danni alle cose, la soglia sarà a 1.300.000 euro (prima era 1.000.000) per sinistro (in Italia oggi è 1.220.000 euro).
Volkswagen up in ricarica