Il mercato auto italiano a ottobre 2021: ancora profondo rosso
Il mercato dell’auto, lo abbiamo detto più volte su queste pagine, è in grande crisi. L’intero comparto sta soffrendo, vuoi per gli effetti della pandemia globale, vuoi per la crisi dei chip (di cui abbiamo parlato in passato) che si sta dimostrando pesantissima.
Non è certo utile anche la situazione di discontinuità che ha riguardato gli incentivi statali, con numerosi sali e scendi; oggi il programma Ecobonus è stato finanziato con ben 65 milioni di euro, anche se questi sono andati infatti bruciati in meno di ventiquattro ore, tra prenotazioni pregresse e immatricolazioni a frotte.
Mercato Auto: i numeri di Ottobre 2021
Così purtroppo ottobre del 2021 si dimostra un mese in rosso, con un importante calo di vendite. Sono state infatti 101.015 le nuove immatricolazioni, il 35,7 per cento in meno rispetto allo stesso mese del 2020 - anno già in calo causa COVID - (158.703 targhe erogate), secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili.
Una perdita decisamente importante, e tutto il settore chiede al Governo italiano di intervenire con una maxi manovra volta a rilanciare le vendite. Il peggioramento è purtroppo più che evidente e i dati forniti dalla UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Veicoli Esteri) ai fini del cumulato annuo lo dimostrano appieno: le vetture immatricolate tra gennaio e ottobre sono circa 1.266.629. La perdita sui primi dieci mesi del 2019 ammonta a circa 358.871 veicoli, rappresentando quindi un calo del 22,1% rispetto ai livelli pre-pandemia. Il confronto numerico si dimostra pertanto impietoso.
La crisi inoltre "non è destinata a risolversi a breve. Se nei prossimi due mesi si determinasse, come è altamente probabile, un calo analogo a quello di ottobre, il mercato italiano delle autovetture chiuderebbe il 2021 con 1.432.000 immatricolazioni e quindi con un calo sui livelli precedenti la pandemia, cioè sul 2019, del 25,3%".
Lo sottolinea il Centro Studi Promotor, dalla cui ultima indagine emerge che a fine ottobre ben il 99% dei concessionari dichiara di avere giacenze di auto nuove insufficienti a soddisfare la domanda.
Anche questo ha i suoi effetti, come il virare la clientela sull’acquisto di vetture usate, anche perché i prezzi del nuovo sono in rialzo proprio per la scarsità dell’offerta, che non riesce a stare dietro alla domanda del mercato.
Vetture usate: una parentesi importante
Bisogna dire che nel corso del primo semestre le vendite di auto usate avevano avuto un andamento positivo, ma da luglio la situazione è cambiata. Le giacenze di auto usate si sono infatti purtroppo man mano rivelate insufficienti per far fronte alla crescente richiesta. In parallelo con l'assottigliarsi delle giacenze si sono registrati crescenti tensioni sui prezzi che a giugno venivano giudicati alti del 21%, mentre a ottobre la percentuale è al 60%.
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, "è evidente che la scarsa disponibilità di auto, sia nuove che usate, rende meno urgente il problema del rifinanziamento degli incentivi necessari per compensare gli effetti negativi sul mercato dell'auto della pandemia.
Il settore si attendeva che la proposta di Legge Finanziaria per il 2022 prevedesse un intervento organico per superare la fase di stop and go degli incentivi e per varare un piano per favorire la transizione ecologica nel mondo dell'auto. Così non è stato, ma il problema resta sul tavolo".
Modellino auto su microchip
Il presidente dell’UNRAE invece, Michele Crisci, continua a insistere su politiche più lungimiranti, spiegando come l’Ecobonus vada rifinanziato con una visione più a lungo termine e comprensiva di tutti i fattori perché esso possa essere efficace. “In questa situazione - afferma Crisci - suscita forte sconcerto l'assenza nella bozza di Legge di Bilancio di qualsiasi misura per l'automotive, nonostante alcuni Ministri e Viceministri abbiano assicurato un imminente piano triennale di sostegni.
Noi continuiamo a contare sulla manovra finanziaria come strumento idoneo per un intervento strategico di medio periodo secondo le tre direttrici indicate dall'UNRAE: rifinanziamento dell'Ecobonus; revisione della fiscalità, in particolare per la categoria delle auto aziendali; un piano per lo sviluppo capillare e omogeneo sul territorio delle infrastrutture di ricarica, con stazioni ad alta potenza nelle autostrade”.
I numeri del comparto Auto
UNRAE sottolinea che gli incentivi per spingere sulla diffusione delle auto a basse emissioni hanno dimostrato la loro efficacia, nonostante il problema della fornitura dei semiconduttori. Ad ottobre, infatti, le elettriche possono contare su di una quota del 7%, le Plug-in, invece, del 5%.
Complessivamente, dunque, dispongono di una quota di mercato del 12%, leggermente inferiore al 13,2% di settembre. Si lanciano anche le ibride HEV con una quota del 35,2% rispetto al 31,3% di settembre. Un dato in crescita positiva che non basta però a risollevare le quote di un mercato messo in ginocchio.
Ma andiamo ad analizzare la situazione gruppo per gruppo, facendo alcuni esempi.
Stellantis ha chiuso il mese con 35.790 auto immatricolate che rappresentano un calo del 41,7% rispetto ad ottobre dell'anno scorso, prima della fusione tra FCA e PSA. Tutti i marchi facenti parte di questo macro-gruppo ne hanno risentito.
Dobbiamo però dire che la Panda si è dimostrata la regina delle vendite, posizionandosi al primo posto nella classifica di ottobre, seguita da Fiat 500 e Lancia Ypsilon.
Gruppo Stellantis | Imm. Ottobre 2021 | Imm. Ottobre 2020 | Variazione |
Alfa Romeo | 757 | 1.600 | -52.69% |
Citroën | 3.739 | 7.944 | -52,93% |
DS | 401 | 493 | -18,66% |
Fiat | 17.116 | 25.400 | -32,61% |
Jeep | 3.705 | 6.271 | -40,92% |
Lancia | 3.012 | 4.717 | -36,15% |
Opel | 2.496 | 6.141 | -59,36% |
Peugeot | 4.438 | 8.654 | -48,72% |
Maserati | 126 | 151 | -16,56% |
In calo anche BMW, le immatricolazioni delle vetture del gruppo bavarese sono del 28,68% inferiori rispetto al 2020.
Gruppo BMW | Imm. Ottobre 2021 | Imm. Ottobre 2020 | Variazione |
BMW | 3.838 | 5.293 | -27,49% |
MINI | 1.280 | 1.883 | -32,02% |
Le cose non vanno certo meglio per il gruppo Daimler che con le sue 4.346 auto immatricolate, conclude con uno svantaggio del 32,25% rispetto all'anno passato. Se può essere di consolazione tuttavia, le immatricolazioni delle Smart restano invariate.
Gruppo Daimler | Imm. Ottobre 2021 | Imm. Ottobre 2020 | Variazione |
Mercedes | 3.664 | 5.733 | -36,09% |
Smart | 682 | 682 | 00,00% |
Nemmeno lo storico gruppo Volkswagen è stato risparmiato. Sono 13.109 le immatricolazioni nello scorso mese, contro le 23.529 di ottobre 2020, per un calo complessivo del 44,29%. A salvarsi è però Cupra, il neonato marchio infatti chiude il mese con ben 618 immatricolazioni, ben 143 in più rispetto a settembre.
Gruppo Volkswagen | Imm. Ottobre 2021 | Imm. Ottobre 2020 | Variazione |
Audi | 2.986 | 5.619 | -46,86% |
Cupra | 618 | 52 | +1188,46% |
Seat | 975 | 2.344 | -58,40% |
Skoda | 868 | 2.738 | -68,30% |
Volkswagen | 7.641 | 12.752 | -40,08% |
I numeri sono quindi da capogiro. Solo Tesla si dimostra in crescita, del 39,06% seppure su un numero esiguo di vendite essendo un brand premium e parecchio costoso, nonché full electric e quindi ancora un po’ di nicchia. Parlando di full electric infine, la regina delle vendite è Dacia Spring, con dietro Fiat Nuova 500 e Smart ForTwo.
Tesla in ricarica alle colonnine