Benzina ai massimi dal 2014, ecco tutti i numeri. Ma cosa sta succedendo?
La benzina costa cara, i prezzi stanno aumentando fuori misura. In una corsa che appare fuori controllo, vogliamo insieme fare luce su quanto siano effettivamente rincarati i carburanti e quale ne sia la ragione.
È da ormai settimane che la notizia del carburante in salita si estende a macchia d’olio, andando a colpire con forza nelle tasche di tutti gli automobilisti, trasportatori e motociclisti, toccando in particolar modo coloro che usano i propri veicoli quotidianamente per recarsi sul posto di lavoro. La crescita si è vista già dall'inizio della pandemia da Covid-19 (che certo non ha contribuito in positivo), quindi da quasi due anni, fino al giorno d’oggi.
I calcoli dei dati statistici del costo del petrolio come materia prima, nell'area mediterranea, sono terminati durante la prima settimana di ottobre, e in quella successiva Eni ha incrementato di 1 centesimo la cifra per quanto riguarda i prezzi benzina e il diesel.
Aumento della Benzina a prezzi vertiginosi
Nell’arco di una sola settimana, il costo medio nazionale dei carburanti, monitorato dal Ministero dello Sviluppo Economico, ha fatto registrare ancora altri aumenti significativi.
Guardando alle percentuali, le variazioni sono state dell’1,2% per la benzina e dell’1,7% per il gasolio. L’aumento di prezzo maggiore riguarda però il GPL, che ha subito un aumento del 4,4%. Espressi in valore assoluto gli incrementi sono stati, nella settimana considerata, di 2,08 centesimi al litro per la benzina verde, 2,61 centesimi al litro per il diesel e di 3,47 centesimi al litro per il GPL.
Livelli analoghi non si riscontravano da anni, i prezzi attuali di benzina e GPL sono equiparabili a quelli del lontano 2014, mentre il diesel non vedeva prezzi simili da ottobre 2018. Si tratta di aumenti estremamente importanti, che pesano sul consumatore come l'inflazione che nel giro di un anno, ha causato un aumento medio di prezzo del 2,1% per ogni bene di consumo.
Situazione attuale e aumenti per tipo di carburante
Per tali ragioni, le associazioni dei consumatori hanno provveduto a chiedere un intervento del governo per evitare che la situazione vada del tutto fuori controllo, con aumenti che potrebbero arrivare, secondo le più fosche predizioni, addirittura oltre i tre euro al litro per la benzina. Se a livello politico non si dovesse intervenire per tempo, nel futuro a medio termine anche il prezzo dei principali carburanti per l’autotrazione – per l’appunto, benzina e gasolio – schizzerebbero alle stelle, fino a raggiungere livelli da fare spavento.
Bisogna tenere a mente anche tutte le implicazioni che ne deriverebbero: impennate nel prezzo delle merci e aumenti a dismisura del riscaldamento domestico, tanto per citare solamente due tra le conseguenze che appaiono più evidenti. Ma usciamo da questo scenario da incubo – che va comunque tenuto a mente – per tornare a parlare dei rincari attuali, già più che sufficienti per allarmare l’Unione Nazionale Consumatori, il cui Presidente, Massimiliano Dona, ha dichiarato quanto segue:
«Bisogna che il Governo intervenga non solo su luce e gas, ma anche sul caro benzina, riducendo le accise sui carburanti. Altrimenti queste tre voci rischiano di far balzare verso l'alto l'inflazione con ripercussioni sul potere d'acquisto delle famiglie e, di conseguenza, sui consumi.
La benzina, arrivando a 1,671 euro al litro, raggiunge un record dal 27 ottobre 2014, ossia quasi 7 anni fa, quando svettò a 1,681 euro al litro, mentre il gasolio, toccando i 1,517 euro al litro, raggiunge il valore massimo dal 27 maggio 2019, quando si attestò a 1,525 euro al litro»
Anche il metano vive il suo periodo nero
L’aumento repentino dei prezzi di mercato del gas ha spinto il metano a superare anche quota 2 euro al kg, soprattutto in alcuni impianti del centro-nord Italia. Il prezzo medio del metano auto si posiziona infatti tra 1,625 ed 1,889 euro per chilo di materia erogata.
Rifornimento di gas metano
Un prezzo pazzesco e un vero e proprio raddoppio rispetto a solo un anno fa. A farne le spese come sempre sono i consumatori, che magari avevano acquistato una vettura monofuel o bifuel metano convinti di poter risparmiare, magari andandola anche a pagare di più rispetto alla sua equivalente benzina.
L’aumento del metano spiazza in particolare perché esso era considerato come il carburante economico per eccellenza: peccato che il costo della materia prima sia quasi triplicato dall’inizio dell’anno.
I costi per le famiglie e gli automobilisti
Rispetto all’anno scorso, oggi una famiglia paga in media una differenza di +440€ annuali in caso di possesso di una vettura a benzina e +430€ annuali in caso di possesso di una vettura diesel. Ci sono poi gli effetti indiretti da considerare, tra cui l’aumento dei prezzi al dettaglio di una vasta gamma di prodotti e il rincaro delle bollette luce e gas.
Dobbiamo ricordarci infatti che nel nostro paese l’85% delle merci in Italia viaggia su gomma, e i camion si riforniscono di carburante per viaggiare: se sale il prezzo dei carburanti, sale anche il prezzo delle merci che essi trasportano.
Ma quali sono le ragioni di un aumento così importante?
Caro benzina: i perché di un continuo rialzo
I "perché" del continuo alzarsi dei prezzi del carburante vanno cercati in più fattori: il primo motivo viene visto dagli esperti nella repentina ripresa della domanda, parallela a quella, seppure parziale, delle attività economiche.
Seguono, nell’ordine, la direzione dell’offerta nei Paesi che aderiscono all’Opec (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio) con Russia e alleati (Opec Plus) e la diminuzione degli investimenti.
Donna indecisa dal benzinaio
La questione cinese ha la sua importanza: per fare fronte alla crisi energetica nazionale infatti il Governo di Pechino ha chiesto alle imprese di comprare i combustibili a qualsiasi prezzo: la conseguenza? Un aumento del costo della materia prima anche su tutti i mercati internazionali.
Fra i motivi dei rincari possiamo trovare anche il blocco del Canale di Suez, quarto checkpoint al mondo per importanza economica, per il cargo da 400 metri che si era incagliato poco tempo fa, bloccando il transito a moltissime navi.
La situazione in Europa e Italia
Nel frattempo in Europa regna la pia illusione che presto potremo allontanarci dai carburanti tradizionali e per questo l’Unione Europea non si è fatta sentire sul fronte aumento dei prezzi.
In Italia invece, Assoutenti (Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici) punta il dito contro il Governo, sottolineando come il Bel Paese sia il primo in Europa per accise sui carburanti: di certo la pesante tassazione non aiuta i prezzi.
Uno scenario variopinto e complicato, nonché in continua evoluzione: restate sulle nostre pagine per avere tutti gli aggiornamenti del caso!