Ayrton Senna: un uomo, un pilota, un mito per tutti noi
Il primo maggio di 25 anni fa, a seguito di un drammatico incidente sulla pista di Imola alla curva del Tamburello, ci lasciava uno dei piloti più validi della storia della Formula 1. Il brasiliano Ayrton Senna.
Non solo ha vinto 3 mondiali: nel 1988, nel 1990 e nel 1991, ma all’inizio della sua carriera non fu molto amato, appariva molto freddo e calcolatore, in Italia era anche il nemico della Ferrari.
Lotus 97T su bagnato
Poi la sua determinazione e la sua caparbietà nell’affrontare le corse e la vita presero il sopravvento e fu passione. Maniaco fino all’inverosimile e preciso fino ai minimi dettagli (i meccanici lo temevano tutti).
Fu soprannominato il "pilota della pioggia", perché quando gli altri prendevano paura a correre sul bagnato, lui dava gas. Indimenticabile la sua più bella vittoria sotto una pioggia torrenziale a Donington Park nel 1993. I duelli con Alain Prost che è stato il suo più grande rivale e che poi ha reso la sua carriera ancora più di valore.
Ayrton Senna su podio
Leggeva sempre un passo della Bibbia prima di mettersi il casco. Per Niki Lauda era semplicemente il “più grande”, per il Brasile rappresentava il riscatto di un intero popolo.
Molto religioso, prima del Gran Premio del Giappone nel 1988 disse: “Ho visto Dio accanto a me sullo schieramento di partenza”. Velocissimo in pista, mistico fuori. Non era un tipo facile o amichevole, ma sapeva essere umile con tutti, e quando poteva anche disponibile.
Fino al funerale a San Paolo con un milione di persone che a sfilarono in processione per 17 chilometri. Ancora mi ricordo dell’emozione da ragazzo nel vedere in televisione la folla che lo salutava dalle case, dai ponti, dalle strade. Quei momenti non finirono mai.
Ayrton Senna Marzo 1960 - Maggio 1994