A marzo partono i nuovi (dis)incentivi per le auto.
Il Governo lancia la nuova rottamazione per le auto: nuovi incentivi e nuova tassa.
Questa iniziativa, partita dopo molte controversie ed in maniera frettolosa, regala il denaro (degli incentivi) dei contribuenti (pubblico – di tutti) per comprare poche macchine “ecologiche” a persone che non ne avrebbero bisogno. La più economica delle elettriche, la Smart costa 24.000€, una media, la Golf, ne costa 40.000€.
Per coprire questa bravata “pseudo ecologica”, il Governo ha deciso di introdurre una nuova tassa (da 1.100€ a 2.500€, ma non ce ne sono già tante?) che va a carico delle vetture più “grandi” e presumibilmente più costose, quelle che emettono dai 161 grammi/km di CO2 in su (la Fiat 500L 1,4 95CV Cross paga 1.100€).
Intelligente fu l’iniziativa del governo Prodi che nel 1997 mise in piedi un’azione che è passata alla storia per il grande successo: aumento delle vendite di 650.000 unità (+39% di vetture vendute), la rottamazione (con soli 500€ da parte dello Stato e 500€ da parte delle Case auto) che si è pagata da sola.
Grazie all’incremento dei volumi si è generato maggiore fatturato (PIL) per il paese, per i produttori, per i fornitori, e per la catena di distribuzione (concessionari).
E anche per l’Erario che ha incassato più IVA e più imposte. Le vendite di auto raggiunsero i 2,4 milioni di unità, un record storico (nel 2018 1,9 milioni di auto nuove – meno 3% rispetto al 2017).
Il governo lancia la prima rottamazione per le auto: nuovi incentivi e nuova tassa
Allora ne ha beneficiato il paese che ha tolto dalle strade d’un colpo solo vetture vecchie, insicure ed altamente inquinanti, dando la possibilità a chi non poteva permettersi che una vettura usata di potersi concedere una vettura fiammante e molto più ecologica di quella con cui circolavano.
Nuova tassa a carico delle vetture più “grandi”
Oggi, dopo tanti anni, non abbiamo ancora capito la lezione.
Il nostro paese conta circa 8 milioni di vetture vetuste (Euro 0,1,2,3 immatricolate prima del 2001 - 17 anni fa), che consumano tanto, inquinano molto e sono spesso insicure.
Questo è il vero problema italiano!
Una valida campagna ecologica (e sociale) incentiverebbe la rottamazione di vetture Euro 0, 1, 2, 3, a condizione che si comprino vetture Euro 5 o Euro 6 nuove o usate! L’incentivo (anche 1.000€, molto minore dei 6.000€ oggi previsti per le vetture elettriche) andrebbe a beneficio di tanti cittadini e magari non benestanti, toglierebbe dalla strada vetture antiquate e darebbe un sostegno economico a chi fino ad oggi non si è potuto permettere la sostituzione della vecchia auto inquinante.
Quello appena varato è un decreto che mette tanti soldi in tasca di pochi che non ne hanno bisogno, vantandosi di convertire il parco a vetture a motore endotermico con auto elettriche/ ibride plug-in (e non ci sono minimamente le infrastrutture di ricarica necessarie – le colonnine) con un incentivo fino a 6.000€ per l’acquisto di vetture che costano, di listino, fino a 54.900€ iva compresa (per le ibride l’incentivo passa a 2.500€).
Peccato che queste due tipologie di auto vanno bene solo per chi abita nelle metropoli, ma per chi percorre tanti chilometri all’anno l’auto elettrica non è praticabile e l’ibrida viaggia quasi sempre solo a benzina portandosi sempre dietro oltre 300 Kg di batterie che sono solo un peso inutile (servono se si utilizza la vettura in città e aiutano a ridurre i consumi nel ciclo urbano).
Inoltre, in questo modo, il parco auto italiano rimane vecchio, insicuro ed inquinante. Il problema rimane ed aumenta. E si introducono nuove tasse che deprimono il mercato. Questa è un’occasione perduta.