Mercato auto Gennaio -7,5%
I numeri delle vendite di auto nuove nel primo mese del 2019 sono preoccupanti con un -7,5% rispetto al corrispondente mese del 2018.
Gennaio, per il settore auto nuove, è tradizionalmente il mese più importante dell’anno, anche perché molti clienti attendono di targare la vettura per poterla registrare con il 2019 sul libretto (avrà un valore residuo maggiore). Dicembre è notoriamente un mese di fiacca come agosto.
Dopo una crescita importante del 7,95% nel 2017 (per un totale di 1.971.074 immatricolazioni), la crisi delle vendite è iniziata nel 2018 una perdita del -3,1%, un dato molto preoccupante.
Nel 2019, 164.864 sono le autovetture immatricolate a gennaio, rispetto alle 178.326 del 2018. In Europa la Germania è a -1,4%, la Francia a -1,1%, UK a -1,6%, solo la Spagna tra i Big 5 (i cinque mercati più rilevanti in Europa) realizza una perdita maggiore della nostra al -8,0%.
A marzo partono i (dis)incentivi (di fatto nuove tasse) mirati alle vetture che emettono più di 160g di Co2 e premiano le vetture elettriche e ibride. Ci si aspetta un ulteriore perdita di volumi che inizia a preoccupare le Case Madri e la rete di distribuzione (i concessionari) i cui dipendenti temono per i posti di lavoro a rischio.
Perdite di volume di questa importanza dopo anni di crescita post crisi significano anche perdite per i proventi di IVA e imposte per lo Stato che peraltro non sembra accorgersi della catastrofe che sta arrivando.
A questa situazione si aggiunge quella di incertezza o panico generata da alcune amministrazione locale o regione nei confronti delle auto diesel per cui il consumatore, in una situazione di dubbio, tira i remi in barca e aspetta.
Stazione di ricarica auto elettriche
Stazione metano e GPL
Sul fronte delle motorizzazioni, stiamo assistendo ad una piccola rivoluzione: le vetture diesel (le più parche nei consumi e con emissioni praticamente uguali alle versioni a benzina) stanno cedendo quote di mercato (a gennaio rappresentano il 41,1% delle vetture vs il 55,3% del gennaio 2018), crescono le vetture a GPL con un +7,3% di quota (che rimane un derivato del petrolio – Gas di Petrolio Liquefatto) e le automobili ibride con un +19% (rappresentano il 5,1% del mercato) che include anche le “furbe” mild hybrid che hanno solo un piccolo pacco batterie addizionale rispetto alle versioni a benzina il cui sistema da un piccolo aiutino con il motorino elettrico in partenza. Le vetture a benzina rappresentano ora il 45,1% (+ 27,8%). Le vetture elettriche (quelle che godranno di maggiori incentivi) sono state a gennaio 282.
Le più pulite in assoluto tra le auto a combustione interna, le auto a metano, rappresentano l’1% del mercato (in calo rispetto al 1,8% di gennaio 2018).
Il risultato di questa piccola rivoluzione ha portato una crescita di emissioni (sulla carta ma poi riflettono quelle reali) del 7%.
Si attendono le mosse del Governo che per ora ha saputo solo introdurre nuove tasse sulle vetture con maggiori emissioni, ma, poiché le attenzioni sono altrove, ci si aspetta ben poco.
Schema propulsione Bi-Fuel