Che cos'è Il Filtro antiparticolato, come rigenerarlo e mantenerlo pulito
Uno degli elementi fondamentali per il buon funzionamento di un motore diesel è il filtro antiparticolato, per cui ogni automobilista dovrebbe conoscere cos’è, a cosa serve e come va fatta la manutenzione di questo dispositivo.
Cos’è il filtro antiparticolato
Il filtro antiparticolato conosciuto anche con gli acronimi FAP o DPF è un apparato di depurazione dei gas di scarico installato sulle vetture diesel, garantisce l’efficienza del motore e aiuta a ridurne le emissioni nocive.
Il FAP è presente in commercio sin dai modelli euro 4, ed è diventato obbligatorio in particolare con i modelli euro 5.
DPF - Diesel Particulate Filter – Filtro antiparticolato
A cosa serve il filtro antiparticolato
Come conseguenza dell’elevato numero di vetture diesel disponibili sul mercato, a partire dal 2000 in Europa è stato introdotto il filtro antiparticolato per auto di questo tipo.
Il compito del DPF o FAP è quello di ridurre le emissioni di polveri sottili o particolato, che sono uno dei prodotti della combustione del gasolio e sono altamente inquinanti (sono presenti anche sui nuovi motori benzina a iniezione diretta).
Questi elementi microscopici sono noti anche come PM10 perché la loro dimensione è pari o inferiore a 10 micrometri e sono tra i principali responsabili dello smog cittadino.
Com’è fatto
Il FAP è un filtro metallico installato nel collettore di scarico a valle del catalizzatore ossidante del motore diesel e funziona anche con un additivo a base di cerina, sostanza il cui compito è quello di “catturare” le micropolveri del PM10 per aggregarle in strutture più grandi che vengono così filtrate impedendo che finiscano nell’aria che respiriamo.
Il filtro antiparticolato è composto da carburo di silicio ed al suo interno si trovano canali e celle in cui vengono trattenuti gli agglomerati di particolato.
Sistema di alimentazione diesel – impianto di scarico
Cosa significa rigenerazione del FAP
Il processo di rigenerazione del filtro antiparticolato o autorigenerazione scatta automaticamente quando il motore viene utilizzato tra le 10 e le 15 ore o per circa 500 chilometri (quando si utilizza la vettura in città con tante partenze e fermate il ciclo è più breve).
Questo è il momento in cui il FAP arriva a saturarsi per la quantità di particolato accumulato e, dunque, l’autorigenerazione del FAP permette di bruciare queste particelle ed eliminarle, il tutto ad una temperatura di oltre 400°C.
Quando ciò avviene si accende la spia del FAP che poi normalmente nel giro di 5 minuti si spegne, segnalando che il processo è stato completato con successo ed il filtro antiparticolato si è rigenerato.
Affinché il processo avvenga correttamente bisogna procedere a una velocità superiore ai 60 chilometri orari per i pochi minuti in cui dura quest’operazione, cercando di non rallentare o fermarsi (tanto meno spegnere il motore).
Filtri FAP e DPF
Il filtro antiparticolato si distingue in due tipologie, FAP e DPF. Il DPF è il dispositivo installato su quasi tutte le vetture in circolazione, mentre il FAP è un filtro che si trova solo sulle automobili prodotte dal gruppo automobilistico Peugeot-Citroen che funziona senza l’uso di cerina ed è in grado di raggiungere temperature di 650°C durante il processo di rigenerazione.
Il vantaggio di quest’ultimo filtro è la minore contro-pressione dei gas di scarico per cui il motore non perde molta potenza durante la fase di rigenerazione.
Segnali di un filtro antiparticolato intasato
Le vetture diesel posseggono un sistema di monitoraggio elettronico che controlla il funzionamento del filtro antiparticolato dell’auto, in modo da avvisare in caso di anomalie o danni.
I problemi possono insorgere quando si suole percorrere tragitti urbani e brevi, durante i quali il filtro non ha il tempo di raggiungere l’elevata temperatura necessaria per attivare il processo di rigenerazione.
In questo caso sul cruscotto si accende la spia del filtro antiparticolato per segnalare l’inconveniente, ma gli automobilisti possono rendersi conto che c’è qualcosa che non va anche per l’aumento dei consumi ed il calo delle prestazioni della vettura, con la perdita di potenza del motore o la sensazione che il motore vada a singhiozzo.
A lungo andare questo può portare ad avere un filtro antiparticolato intasato o alla sua rottura.
FAP – Filtro Anti Particolato
La Rigenerazione e pulizia del filtro antiparticolato o DPF
La raccomandazione classica è cercare di mantenere il motore attivo per il tempo necessario a realizzare le rigenerazioni del FAP seguendo le istruzioni che appaiono sul quadro strumenti.
Alcune vetture segnalano la rigenerazione in corso e suggeriscono di non fermarsi (vedi foto), altre chiedono il consenso del conduttore prima di iniziare la rigenerazione per essere sicuri di portarla a termine (nel traffico cittadino non è possibile a causa dell’impossibilità di mantenere la velocità costante per un lasso di tempo di circa 5-15 minuti).
Altre ancora non indicano niente durante la rigenerazione (purtroppo).
Manutenzione e pulizia
Esistono dei kit di pulizia del filtro FAP disponibili in commercio che consistono in una bomboletta di prodotto detergente da spruzzare all’interno del filtro attraverso un manicotto.
Dopo aver lasciato agire il prodotto si procede a spruzzare una seconda bomboletta di liquido per il risciacquo, per poi fare un breve giro in auto per eliminare gli ultimi residui. Questa operazione può essere eseguita solo da professionisti del settore (autoriparatori).
Altrimenti, presso le officine delle Case Madri, è possibile eseguire un ciclo di rigenerazione controllata con la macchina di diagnosi dedicata, per cui a vettura accesa all’aperto il sistema simula l’andatura normale e fa partire la rigenerazione del filtro quando la temperatura del DPF è adeguata.
L’operazione dura circa 30-40 minuti. Il vantaggio è che il tutto avviene sotto stretto controllo di ogni parametro di funzionamento in piena sicurezza.
Costo del filtro antiparticolato
La manutenzione del filtro particolato può costare poche decine di euro quando si utilizza un kit fai da te, mentre la pulizia professionale che include la ricarica della sostanza additiva cerina di solito ha un prezzo che si aggira sui 500 euro.
La vita operativa del FAP varia dai 130.000 ai 200.000 chilometri, in base al modello di automobile ed alla modalità di utilizzo.
Quando ormai il filtro ha esaurito il suo ciclo di vita va sostituito ed il prezzo di questa operazione dipende molto dal tipo di vettura, per cui il costo può oscillare tra i 1500 ed i 5000 euro.
Additivo Ad Blue
I nuovi motori euro 6 sono decisamente più puliti dei vecchi diesel che vediamo sulle nostre strade, gli euro6 d temp. hanno dei livelli di emissioni (anche per le componenti di azoto NOx) comparabili a quelli dei motori a benzina.
Questo avviene anche grazie all’adozione di un additivo che viene addizionato per pulire meglio i gas di scarico. Le vetture che ne sono dotate, hanno un serbatoio addizionale di circa 5 litri che deve essere rabboccato regolarmente (altrimenti si arriva ad un punto in cui in motore, dopo la sosta e la spia accesa da tempo sul quadro, non si riaccende più).
Per approfondimenti leggere: Additivo AdBlue: cos’è, a cosa serve e quanto costa
Spia livello basso di AdBlue