Donkervoort introduce la F22, dopo la D8 GTO, una supercar olandese da 500 CV fatta a mano
Con la consapevolezza di fare torto a qualcuno, potremmo paragonare Joop Donkervoort, il fondatore dell’omonima Casa di produzione auto sportive artigianali, a Horacio Pagani, l’italo-argentino che sforna supercar incredibili a San Cesario sul Panaro nei pressi di Modena.
Ma ora lasciamoci trasportare dalla nuova Donkervoort F22.
I materiali speciali scelti da Donkervoort Automobielen GmbH
Per uno dei 75 esemplari della nuova biposto F22, occorrono “solo” 245.000 Euro, IVA e tasse escluse. Equivalgono circa a 326 Euro al chilo, dato che l’ultima uscita è leggera come una piuma, dal peso di soli 750 chilogrammi.
La leggerezza è uno degli ingredienti principali della spider olandese che ha un rapporto peso/potenza estremamente basso di 1,5 kg/CV.
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Il telaio di questa unità ad alte prestazioni è formato da tubi d’acciaio e pannelli in fibra di carbonio che promettono rigidezza (la rigidità torsionale e quella alla flessione sono doppie se confrontate con quelle della D8 GTO), flessibilità nello sviluppo delle forme e appunto leggerezza.
Una chicca sono le ruote in fibra di carbonio, opzionali, per la massima leggerezza delle masse non sospese e quindi una tenuta di strada ancora migliore con una risposta allo sterzo impagabile.
Motore di derivazione Audi per le prestazioni spaziali di Donkervoort F22
Donkervoort e Audi sono state un binomio perfetto nella realizzazione di questa biposto ultra sportiva che adotta il propulsore della Casa di Ingolstadt del gruppo Volkswagen.
La base è il cinque cilindri turbo benzina di 2.5 litri TFSI, già adottato dalla berlina “cattiva” RS3, che in questa versione passa da 400 a quasi 500 CV.
Donkervoort F22 - Laterale Guidatore con Portiere e Cofano Aperti
Il motore rimane in posizione centrale longitudinale (in Audi è in posizione anteriore), ma la trazione in questo caso è posteriore, dove nella tedesca è anteriore.
Il cambio è rigorosamente manuale a cinque rapporti a corsa corta con sincronizzatore elettronico Bosch “Rev Matching”. Il differenziale posteriore è specifico con sistema di slittamento limitato Torsen.
Le prestazioni sono di tutto rispetto a partire dalla velocità massima di 290 Km/h. L’accelerazione da 0-100 Km/h viene percorsa in 2,5 secondi, una Formula 1 su strada! In 7,9 secondi si bruciano i 200 Km/h.
Grazie alla rigidezza del telaio e alle componenti meccaniche, la vettura raggiunge un’accelerazione laterale di 2,15 G.
Design e raffinatezza per l’erede della Donkervoort D8 GTO RS
Denis Donkervoort, il figlio del fondatore, ha voluto imprimere, con lo sviluppo della nuova F22, una svolta anche in termini di design per le sue vetture sportive.
Molto mascolina e muscolare, la Donkervoort F22 è sempre elegante nello sviluppo delle sue forme toniche, sia in movimento che da ferma.
Il lungo cofano anteriore aggiunge forza e possenza alla linea della vettura che, grazie alla forma a cuneo e all’abitacolo compatto, porta forza alla parte posteriore che chiude con spoiler sul tetto ed estrattore posteriore.
Donkervoort F22 - 45 Gradi Posteriore Lato Guidatore
Il tetto, realizzato sempre in fibra di carbonio, è in stile “Twin Targa” (di ispirazione Porsche) con le singole parti rimovibili separatamente in modo veloce.
Abbiamo così una spider e una coupé allo stesso tempo, con il tetto posizionabile in una borsa dedicata nel bagagliaio posteriore, che ha una capacità di 298 litri.
Le portiere che si aprono verso l’alto, incernierate davanti, sono magiche e fanno sognare gli amanti dello stile. Anche il cofano anteriore si apre con cerniere situate nella parte anteriore.
Le dimensioni di questo piccolo bolide sono quelle di una compatta: lunghezza di 403 cm, larghezza di 191 cm e altezza di 110 cm.
Gli interni di Donkervoort F22
All’interno regna il minimalismo della plancia con due schermi (quello di destra è dedicato al sistema di Infotainment e alla navigazione) e il tocco speciale dei sedili sportivi Recaro da competizione con sei punti di attracco.
Ci viene subito in mente un confronto tra le inglesi Caterham vs Donkervoort. Sì, l’ispirazione alle vetture oltremanica del costruttore di Dartford fondato da Graham Nearn nel 1957 è palpabile, anche se meglio non farne menzione.
Le nuove Donkervoort RS sono il frutto di ben altra tecnologia dei materiali e le forme si sono decisamente evolute.
Le emozioni sono garantite, per i pochi fortunati possessori di quest’opera d’arte su quattro ruote.
